Natività, 2020
Nell’intento di ammodernare tutti i settori della produzione artistica, i futuristi si impegnano anche nel rinnovamento della pittura di soggetto religioso. Nel Manifesto dell’arte sacra futurista del 1931, Marinetti e Fillia definiscono Gerardo Dottori “il primo futurista che rinnovò con originale intensità l’arte sacra”. L’artista umbro rivisita infatti con un linguaggio del tutto innovativo i temi della tradizione cristiana: nella Natività – presentata a Roma in occasione della I Mostra Internazionale d’Arte Sacra del 1930 – la scomposizione dello spazio rimanda al lessico cubista, mentre i molteplici accenti dinamici sono intuizioni squisitamente futuriste.
[il testo è tratto dal sito della Galleria d’Arte Moderna di Roma]