TRA IL DIRE E IL FARE
Nel 1609 Galileo Galilei viene a conoscenza del fatto che, in Olanda, un certo J. Lippershey ha presentato un nuovo strumento in grado di “far vedere vicine le cose lontane”. Si informa e ne costruisce subito un modello che utilizza per scrutare il cielo.
Questo gli permette di affrontare con maggior consapevolezza, senza perdere il contatto con la realtà, il tema dei rapporti tra scienza, filosofia e religione, liberandosi dai secolari cappi della “logica aristotelica” , per riaffermare la centralità dell’esperienza, come base indispensabile per qualunque altro tipo di considerazione. Oltre a divulgare la propria opera in italiano per renderne partecipe anche la popolazione e non solo pochi eletti, Galileo cerca sempre di concretizzare le proprie conoscenze progettando ed inventando metodi o apparecchiature tecnicamente utili ; nascono così, dopo il cannocchiale astronomico, la bilancia idrostatica, il termoscopio, il nuovo metodo d’uso del “compasso militare” ecc. .
Oggi più che mai scienza e tecnica hanno raggiunto livelli di complessità molto elevati, spesso difficilmente accessibili al cittadino comune. Il Tecnico ha il compito di ricucire questo solco, di far meglio comprendere ed apprezzare a tutti il progresso tecnologico, senza doverlo “subire” passivamente, consentendo a chiunque di partecipare in modo attivo alle scelte più importanti.
I tecnici di oggi (e anche di ieri) non sono, come qualcuno maliziosamente afferma, persone aride, prive di fantasia e creatività, abituate solamente ad elaborare freddi numeri, ma persone dotate di una solida cultura di base, sostenuta da conoscenze scientifiche , abilità tecnologiche e capacità di analisi e sintesi che permettono loro di affrontare qualunque tema culturale mantenendo sempre un concreto contatto con la realtà .
Progettare, saper valutare razionalmente i risultati dei modelli matematici utilizzati, veder realizzato il proprio lavoro, saper riconoscere i propri errori ed i propri limiti, indirizzare correttamente le scelte di committenti inesperti, lavorare in équipe all’interno di strutture tecnico – economiche complesse , saper gestire ed organizzare la propria attività e quella di una azienda, consigliare coscientemente chi rischia di essere “accalappiato” da strategie commerciali spesso prive di fondamento, può essere un’attività estremamente gratificante anche se difficile ed impegnativa nel passaggio dalla teoria alla pratica, dal “dire” al “fare” , che comporta quasi sempre responsabilità personali non trascurabili.
Per poter affrontare serenamente e con soddisfazione il proprio futuro è quindi assolutamente necessaria una preparazione molto seria e responsabile .
Meditate futuri periti !