UN MONDO DA SCOPRIRE

“GLI UOMINI SONO DIVENTATI STRUMENTI DEI LORO STESSI

STRUMENTI” -HENRY DAVID THOREAU

Negli ultimi anni la tecnologia è entrata di prepotenza nelle nostre vite, cambiando le nostre abitudini, il nostro modo di lavorare, di studiare, di divertirci e di comunicare. Nel 2017 tecnologia è leggere un libro, cercare una parola sul dizionario e persino essere faccia a faccia con una persona che è a migliaia di chilometri da te. Paragrafi interi delle nostre giornate sono condizionati dalla presenza di smartphone, computer e tablet che sembrano aver preso il posto delle vere relazioni e dei rapporti interpersonali. Quante volte, anche nella più semplice quotidianità, come quando si è seduti a tavola in famiglia, la nostra attenzione è concentrata totalmente sul chattare con gli amici o sui social? La risposta è: tante! Anzi, oseremmo dire TROPPE! Questo è proprio ciò che ha cercato di farci capire l'esperienza che noi ragazzi delle classi 2p e 2q del Liceo “Cattaneo-Dall’Aglio” di Castelnovo ne’ Monti, su proposta della nostra insegnante di Lettere, abbiamo vissuto a Novembre. Un' esperienza non da tutti i giorni: il progetto consisteva nel riuscire a “sopravvivere” un'intera settimana senza usare alcun tipo di device. Non potevamo toccare i nostri amati cellulari, utilizzare pc, o giocare con la playstation: erano solo permessi la visione della tv e l'uso del telefono fisso. Quindi dopo la firma di una promessa unilaterale pattuita con l'aiuto di una professoressa di Diritto, che ci ha spiegato le caratteristiche che deve avere un contratto, ci siamo trovati alle otto in punto nell’atrio della scuola per dare inizio al tutto, con il simbolico gesto dello spegnimento dei telefoni. Già dall’inizio della sfida noi studenti abbiamo affrontato la situazione in modo completamente differente gli uni dagli altri: per alcuni l'impresa non è stata per niente ardua, ma per altri (sicuramente la maggior parte) è stato difficile anche solo pensare di allontanare lo sguardo da tutti quei dispositivi che ogni giorno facilitano e migliorano la nostra vita. Anzi diversi di noi lo hanno preso come un vero e proprio gioco, senza neanche prendere in considerazione per un solo minuto di impegnarsi e di staccarsi da quel mondo che è nato e cresciuto insieme alla nostra generazione. A volte si decide di non provarci neanche, proprio perché non crediamo in noi stessi e sappiamo già come andrà a finire. Un esempio lo sono stati i ragazzi che si sono arresi ancora prima di iniziare, poiché ciò che ci veniva chiesto di escludere per una settimana dalle nostre vite era qualcosa di troppo presente nella quotidianità, che in un qualche modo ci fa essere ciò che siamo. La tecnologia è come una tempesta che ha spazzato via, o comunque cambiato totalmente, alcuni valori che prima erano considerati imprescindibili.  I nostri genitori davano maggiore importanza alla parola, poiché unico mezzo per esporre le proprie idee e sentimenti. Prima per dire un “grazie”, un “ti voglio bene”, un “sono arrabbiato con te”, un “sono giù di morale” non ci si poteva nascondere dietro uno schermo esprimendosi con una faccina di whatsapp. Oggi sì, e fatichiamo a farne a meno: i devices sono più vicini di quanto pensiamo. Immaginate ai giorni nostri un 16enne senza telefono: non sarebbe strano? Non sappiamo se migliore o peggiore, solo strano. Tutti i dispositivi che utilizziamo sono delle grandi risorse che ci aiutano ogni giorno, però attenzione: bisogna imparare a gestirli e a non abusarne! A fine settimana solo in 5 sono riusciti a portare a termine l'esperimento e vincere una pizza offerta dalla prof. Ma era veramente questo l'obiettivo? Secondo noi la meta di questo viaggio era capire quante cose ci perdiamo lungo la strada per colpa di questi “strumenti” che, se male utilizzati, possono fungere da distrazione. Pensiamo che questo progetto non sia stato finalizzato a farci odiare la tecnologia ma a insegnarci a renderla uno strumento utile, un vantaggio, senza però far dipendere da essa la nostra vita. Oltre quello schermo, quei fili elettrici, quelle cuffiette e quei joystick che è un meraviglioso mondo da scoprire!

Rachele Borghi, Giacomo Galluccio

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