Una giornata al CERN
Articolo di Giada Bertei, Noemi Canovi, Vittoria Limoni, Agnese Malagoli e Francesca Tagliati, Video di Monaco Elisa
Il secondo quadrimestre del nostro quarto anno ha avuto come protagonista il progetto: “Fisica Oggi”, che ci ha accompagnato alla scoperta della fisica moderna e dei suoi protagonisti come, ad esempio, Einstein. Lo studio teorico si è concretizzato, all’inizio del quinto anno, con una gita scolastica nel cuore della fisica moderna: il CERN, esperienza che per noi ha rappresentato un ritorno alla normalità dopo un periodo di limitazioni dovute alla pandemia.
Il CERN, istituito nel 1954 da 12 Stati membri, è il più grande laboratorio al mondo che svolge ricerca scientifica sulla fisica delle particelle elementari. Dopo aver visitato Ginevra, Losanna e Annecy, siamo arrivati sul luogo e una delle tappe è stata il Globe: uno spazio espositivo creato per mostrare ai visitatori le ricerche svolte al CERN, con le quali abbiamo avuto un approccio interattivo. La nostra esperienza al CERN prevedeva anche un Laboratorio sperimentale che ci ha permesso di osservare da vicino ciò che abbiamo studiato teoricamente durante le lezioni di Fisica Oggi.
Il nostro esperimento pratico consisteva nella realizzazione di una camera a nebbia, ovvero uno strumento di rivelazione di particelle che sfrutta la soprassaturazione del vapore per mostrare il loro passaggio. E’ stata un’esperienza diversa perchè, nonostante la preparazione sia semplice e facilmente replicabile, si necessita di materiali e strumenti specifici che garantiscono un risultato ottimale.
Finalmente con l’aiuto di una guida (una ricercatrice sudafricana) siamo quindi riusciti a osservare le particelle studiate durante l’anno tra i banchi di scuola: infatti dopo aver coperto una lastra metallica, imbevuta di alcool e poggiata su ghiaccio secco con una temperatura estremamente bassa, con un coperchio di plastica, siamo riusciti a rivelare le tracce delle particelle grazie alla luce di una torcia.
Abbiamo poi preso parte ad una visita guidata alla scoperta del progresso tecnologico del data center e degli acceleratori di particelle. Il data center nasce perché, essendo troppi i dati provenienti dagli acceleratori, il CERN ha dovuto creare una nuova tipologia di elaborazione dati. Gli acceleratori, invece, vengono utilizzati per lo studio dei componenti fondamentali della materia, facendola scontrare con se stessa, per ricreare le condizioni di energia e densità tipiche della condizione dell’universo ai tempi del Big Bang. Grazie a questa esperienza abbiamo capito che, attraverso l’evoluzione tecnologica e informatica degli acceleratori, si riescono a realizzare studi sempre più complessi, portando a grandi progressi in molti ambiti di ricerca, come quello medico e di indagine sui beni culturali. Le svariate applicazioni degli acceleratori sono l’ennesima prova che la tecnologia debba essere sempre al passo con le idee umane per poterle studiare. Un aspetto intrigante è stato passare, in una sola giornata, da un esperimento pratico all’osservazione degli acceleratori, con la possibilità di trovarsi inaspettatamente a mangiare accanto a un premio Nobel della fisica!